Immaginate di essere costretti a fuggire dal vostro paese magari a causa di guerre, povertà o disastri naturali: è la realtà di più di 2 milioni e mezzo di afghani, che sono ora rifugiati in diversi paesi del mondo, oltre a 3 milioni e mezzo di sfollati interni, rimasti in Afghanistan come profughi. È il risultato di 40 anni di invasioni, colpi di stato e conflitti che lo hanno reso un paese in continua crisi. In questa situazione drammatica, una speranza e un aiuto concreto arrivano dall’azione della Comunità di Sant’Egidio: da anni l’associazione è impegnata dovunque c’è più bisogno, nell’educazione alla pace per bambini e adolescenti, nella lotta alla povertà, nei corridoi umanitari e nel reinserimento in società delle persone più vulnerabili. Proprio grazie a un corridoio umanitario della Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con le autorità italiane, 1200 rifugiati afghani hanno trovato una speranza di nuova vita in Italia a partire dall’agosto del 2021. È a 300 di loro che si rivolge l’iniziativa che sosteniamo, il Progetto Integrazione Rifugiati Afghani. Qual è il suo obiettivo? Sono stati organizzati percorsi di integrazione e autonomia per i rifugiati afghani, in modo che potessero davvero crearsi una nuova vita al di fuori del loro paese, uscendo dalla fase di prima accoglienza e realizzandosi come persone. 300 rifugiati accolti a Roma e a Milano hanno ricevuto sostegno in vari ambiti: hanno imparato la lingua e la cultura italiana, sono stati supportati nello studio e avviati al lavoro, hanno ricevuto sostegno sanitario e, infine, sono stati aiutati a inserirsi socialmente. È fondamentale il ruolo dei mediatori culturali, coinvolti dall’inizio alla fine del percorso per concretizzare il percorso di integrazione delle persone coinvolte: spesso, i mediatori sono uomini e donne che hanno vissuto l’esperienza della vita nei campi profughi o dei viaggi verso l’Europa, e possono stabilire così un profondo contatto empatico con i rifugiati che aiutano a integrarsi. Imparare una lingua, intraprendere un percorso di formazione o lavorativo sembrano tappe normali nella vita della maggioranza delle persone, addirittura scontate: ma per i 300 rifugiati afghani che abbiamo sostenuto con la Comunità di Sant’Egidio queste semplici tappe sono molto di più, sono i primi passi verso una nuova vita, una vita piena di quelle cose normali che purtroppo non sono ancora normali per tutti. Dettagli Luogo: Roma e Milano Associazione: Comunità di Sant’Egidio Beneficiari: 300 rifugiati afghani Contributo: 200.000 euro Durata: settembre 2022 – giugno 2024